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Il 2024 si presenta come un anno di transizione per le agevolazioni fiscali legate agli interventi di efficientamento energetico, con il Superbonus al 110% al centro dell'attenzione e l'arrivo imminente del nuovo ecobonus al 90%. Nonostante le restrizioni governative e l'ombra della riduzione delle detrazioni, alcuni fortunati potranno ancora godere di queste agevolazioni, sebbene il governo abbia deciso di limitare gli sconti in un'ottica di bilancio.
Superbonus 110%: La mini-sanatoria di fine 2023
Dal 1° gennaio 2024, il contributo del Superbonus si è ridotto al 70%, con una prospettiva di ulteriore calo al 65% nel 2025. Tuttavia, una mini-sanatoria è stata introdotta per i lavori non completati entro il 31 dicembre 2023. Il "fondo povertà" è stato istituito per i redditi con Isee sotto i 15mila euro, al fine di compensare la differenza tra l'aliquota precedente del 110% e quella attuale del 70%. Questo è possibile solo se i lavori raggiungono uno stato di avanzamento del 60% entro la fine del 2023.
Per chi ha optato per la cessione del credito o lo sconto in fattura basato sullo stato avanzamento lavori (Sal) fino al 31 dicembre 2023, le detrazioni del Superbonus al 110% non saranno recuperate se tali interventi non sono stati completati, anche se non è stato ancora soddisfatto il requisito del miglioramento di due classi energetiche.
Per i lavori già avviati, solo coloro che hanno effettuato l'asseverazione entro il 31 dicembre 2023 potranno mantenere il beneficio nella sua misura originaria del 110%. L'asseverazione richiede la certificazione di un tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti tecnici degli interventi e la congruità delle spese sostenute.
Chi potrà continuare ad averlo nel 2024
Per garantire la conclusione dei cantieri Superbonus 110% e tutelare i cittadini a basso reddito, è previsto un fondo povertà. Questo fondo sarà destinato ai cittadini con un Isee basso (15mila euro) che abbiano realizzato lavori entro il 2023 pari almeno al 60%. Il contributo sarà erogato dall'Agenzia delle entrate, entro i limiti delle risorse disponibili, e non concorrerà alla formazione della base imponibile.
Nuovo ecobonus al 90%
Entro il 2025, è attesa l'introduzione del nuovo ecobonus legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), in particolare al capitolo Repower Eu. Nonostante il contributo straordinario per le ristrutturazioni non venga cancellato del tutto, verrà riformulato con criteri più stringenti. Il nuovo capitolo del Pnrr, con fondi provenienti dal RepowerEu, includerà anche risorse per interventi di efficientamento energetico, con un totale di 21,3 miliardi.
Le tempistiche e i dettagli tecnici saranno fondamentali per l'applicazione del Superbonus 2.0, che potrebbe riguardare famiglie a rischio di povertà energetica e giovani. Si prevedono tra 15mila e 20mila nuovi lavori di ristrutturazione, con la possibilità di reintrodurre lo sconto in fattura. In arrivo anche un decreto della presidenza del Consiglio che coinvolgerà centri sportivi, edilizia residenziale pubblica, luoghi culturali, ospedali, scuole, università, chiese e caserme.
Nuovo approccio alle Esco
Probabilmente, i lavori non saranno più finanziati attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali, ma verranno gestiti direttamente dalle Esco, le società di servizi del settore energetico. La selezione di un partner operativo, indipendente dal governo, per coordinare le operazioni sarà essenziale. Entro il 2024, il governo dovrà definire il meccanismo finanziario e i criteri di intervento, garantendo che le risorse siano assegnate a Esco secondo le normative di Bruxelles.
In conclusione, il 2024 si presenta come un anno di transizione per le agevolazioni fiscali legate agli interventi di efficientamento energetico. Sarà fondamentale per i cittadini e le imprese adattarsi alle nuove regole e comprendere le opportunità offerte dal cambiamento del panorama normativo. L'evoluzione del Superbonus e l'introduzione del nuovo ecobonus rappresentano sfide e opportunità per coloro che cercano di migliorare l'efficienza energetica delle proprie abitazioni.