La Relazione sulla situazione energetica nazionale rivela che l’Italia nel 2022 ha optato per utilizzare meno energia ricavata da gas e fer e più energia prodotta da petrolio e carbone.
La guerra in Ucraina ha influenzato il mercato energetico scaturendo una crisi energetica globale e una diminuzione dell’intensità energetica che vede un calo del 7,9% rispetto al 2021.
Le fonti di energia rinnovabile nel 2022 hanno soddisfatto il 19% dei consumi.
In particolare, si nota un crollo dell’idroelettrico a favore del solare in aumento del 12% con un primato mai registrato.
Cala anche la produzione elettrica rinnovabile del 14% rispetto al 2021.
In base alla Relazione Annuale, la disponibilità energetica lorda nel corso del 2022 è così composta:
- 37,6% dal gas naturale
- 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi
- 19% da rinnovabili
- 5% da combustibili solidi
- 2,5% da energia elettrica
- 0,8% da rifiuti.
Per il 2022 il MASE registra una riduzione dei consumi finali di 2,5 Mtep e un incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi di 0,174 Mtep (+41,4%).
Le misure di detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici hanno consentito un nuovo risparmio pari 0,868 Mtep di energia finale.
Gli investimenti per i nuovi impianti di produzione energetica rinnovabile ammontano a circa 4 milioni di euro mentre quelli per opere di efficientamento energetico a 8,5 miliardi.
Nel 2022 in Italia sono aumentate del 3,5% le importazioni di energia ed è calata la produzione nazionale di circa l’8%, evidenziando l’incremento della dipendenza energetica del Paese da fonti di approvvigionamento estere.
In particolare, le importazioni energetiche estere hanno avuto questi incrementi:
- petrolio e prodotti petroliferi (+4.731 ktep, +10,5%)
- combustibili solidi (+2.235 ktep, +41,6%),
- gas naturale (-2.847 ktep, -4,9%).
Trovate online la relazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica:
Situazione energetica nazionale 2022